Artigianato fiorentino: la storia della moda made in Florence

Firenze è una dama bellissima, dall’età veneranda ma sempre giovanile. Grazie ai suoi occhi, migliaia di artisti hanno potuto scrivere pagine di storia dell’arte e dalle sue mani l’artigianato fiorentino ha tratto la stessa linfa vitale che gli ha permesso di decretare il proprio talento nel mondo.
Il cappello di paglia fiorentino: simbolo del viaggio e della storia dell’artiginaato fiorentino
Il XVIII secolo è ricordato per diversi avvenimenti e, tra una presa della Bastiglia e una scoperta dell’Australia, Firenze pone le basi per il primo vero e proprio prodotto made in Italy della storia: il cappello di paglia.
Sembra paradossale che un elemento così importante sia nato da un elemento di scarto del grano. I contadini fiorentini videro nel grano un materiale ottimale per essere intrecciato, resistente da poter essere indossato e protettivo per difendere dal sole cocente. Il cappello di paglia inizialmente era un prototipo semplice e grossolano, ma il suo utilizzo aumentò nel giro di pochi anni fino ad arrivare nelle sartorie della città, i modelli divennero ad uso cittadino, i disegni si accostavano perfettamente ad uno stile casual ma originale che divenne molto amato dagli italiani e non solo. Ad oggi i cappelli di paglia fiorentini sono prodotti e venduti in tutto il mondo, degno simbolo della moda italiana.

La pelle e la sua lavorazione: una lezione fiorentina
A Firenze si respira un’aria diversa. L’arte ha permeato ogni singola particella dell’aria, sostituendosi all’ossigeno ma a volte si sente una sfumatura diversa, più intensa, aromatica e lieve. Le botteghe fiorentine che abitano il centro lavorano ancora la pelle e il cuoio, degne eredi delle antiche botteghe del passato.
I Galilai erano gli artisti del cuoio, che alla fine del 1200, si organizzarono in una corporazione che riuniva tutti i diversi mestieri legati dal filo comune della pelle: cuoiai, conciatori, pezzai e orpellai, si stringevano in un legame unico e fortemente sentito. In seguito nel 1500, ad essi si unirono i calzolai, venendo a creare un’Università dei Maestri del Cuoiame.
Questo riferimento storico è un dettaglio di non poco conto, in quanto mostra quanto fosse importante la lavorazione del cuoio e della pelle al tempo.
Oggi Firenze porta con sé il peso leggero di quella storia che con grande gloria ha permesso alle botteghe di tramandare quest’arte e di mantenere vivo l’interesse.
La Scuola del Cuoio Fiorentino, infatti, continua ad accogliere studenti capaci e consapevoli.
L’oreficeria fiorentina: un gioiello prezioso di artigianato artistico
L’arte orafe fiorentina ha origini lontane, intorno al XII secolo, come diretto collegamento con le arti massime artigianali. Brunelleschi e Donatello sono solo alcuni degli artisti che si sono formati come orafi nelle botteghe fiorentine.
Forte influenza venne data dalla religione che commissionava diverse opere agli orafi, la bravura degli artisti unita ad una capacità di creare gioielli originali e inusuali fu la formula vincente per la loro fama. Proprio sulla base di questo connubio, nel 2012 nasce la Scuola di Arte Sacra.
L’intento è non perdere l’eredità del passato e mantenere viva quest’attività artistica.
Il profumo di Firenze: le spezie e le fragranze di questa terra
Nel Medioevo, l’arte degli Speziali era una delle più attive della città fiorentina.
Caterina De’ Medici fu una delle prime ad amare i profumi creato da Renato Bianco, conosciuto come Renée le Florentin. I segreti conservati gelosamente dagli speziali furono il fulcro del successo dei profumi fiorentini, in grado di dar lezione ai cugini francesi, famosi anch’essi per i loro profumi.
Ad oggi questa tradizione non è morta e diversi esponenti del settore cosmesi e benessere, hanno raccolto a piene mani i segreti e le ricette speziali per produrre fragranze dai toni romantici e nostalgici, guardando ad una Firenze che ancora riesce a dare tutta se stessa.